Annusare un profumo è un viaggio sensoriale che va ben oltre il semplice gesto di spruzzarlo sulla pelle. È un’esperienza che si sviluppa nel tempo, un racconto olfattivo che si svela lentamente attraverso tre fasi e che rivela la maestria del profumiere. Saggiare una essenza è una danza dei sensi in tre tempi: ci sono le cosiddette note di testa, seguono poi le note di cuore e, alla fine, le note di fondo. È come i fiori e le foglie, i rami e il tronco e infine le radici di un albero. Tutte insieme concorrono alla stabilità, alla bellezza, alla vitalità della pianta e ognuna è necessaria all’altra.
Ogni fragranza ha una sua struttura, una sua evoluzione, e per comprenderla appieno bisogna darle il tempo di esprimersi. Il primo impatto è dato dalle note di testa, quelle che si avvertono nei primi minuti e che catturano subito l’attenzione con freschezza e vivacità. Sono leggere e volatili, spesso agrumate o floreali, e svaniscono piuttosto rapidamente per lasciare spazio alle note di cuore.
Nelle note di cuore il profumo inizia a rivelare la sua vera identità: le note di cuore sono più rotonde, avvolgenti e complesse, spesso con sfumature fruttate o speziate.
Infine, dopo un lasso di tempo che può essere anche non brevissimo, emergono le note di fondo, la parte più profonda e persistente della fragranza, con accordi caldi e sensuali come legni, muschi, ambra e resine.
Prendiamo come esempio Mete di Mare, una delle essenze più amate di Acqua degli Dei. Le sue note di testa si aprono con un’esplosione agrumata e luminosa, grazie all’arancio di Calabria e alla freschezza del basilico, che donano un’immediata sensazione di energia e vitalità, proprio come una brezza marina che accarezza la pelle. Dopo un po’, il profumo si trasforma e lascia emergere il cuore della composizione: qui troviamo la lavanda, con il suo aroma aromatico e leggermente canforato, che si intreccia alle sfumature salmastre e minerali della salicornia che evocano il mare aperto. È il momento in cui la fragranza diventa più profonda, più avvolgente, richiamando quasi la salsedine, le note di iodio e mare sulla pelle dopo una giornata al sole. Infine, il profumo si assesta sulle note di fondo, quelle più persistenti, che accompagnano la pelle per ore. Qui emerge la calda sensualità del legno di cedro, che dona struttura e profondità alla fragranza, mentre il muschio bianco aggiunge un tocco di morbida eleganza, come il ricordo del mare che rimane sulla pelle anche dopo essere rientrati a casa.
Per apprezzare davvero un profumo è importante lasciarlo evolvere, dargli tempo, seguire il suo percorso olfattivo senza fretta. L’ideale è spruzzarlo prima su una mouillette, le striscette di carta che trovate sempre in profumeria, per percepirne la costruzione senza interferenze, poi sulla pelle, per vedere come si fonde con la propria chimica naturale. Il profumo è vivo, cambia con il tempo e con chi lo indossa. Non si sceglie mai in un attimo: si ascolta, si sente, si lascia depositare sulla pelle fino a diventare parte di sé.
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