ACQUA DEGLI DEI sostiene il velista Francesco Farci nella Mini Transat 2023

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ATTRAVERSARE L’OCEANO PER L’OCEANO: IL VELISTA SARDO FRANCESCO FARCI E LA SUA MINI TRANSAT 2023

Un totale di 4050 miglia di regata in Atlantico e in solitario per Francesco Farci, che a bordo di ‘Gintonic’ la sua barca di 6.5 metri di 20 anni, raccoglie informazioni scientifiche per proteggere l’Oceano con il progetto: A Small Boat for Big Ocean Science.

E’ arrivato giorno 14 Novembre a Guadalupe (Caraibi) dopo 16 giorni 16 ore e 37 minuti di navigazione diretta da La Palma (Canarie) e prima ancora da Les Sables d’Olonne (Francia), il velista sardo Francesco Farci (27 anni) che da 6 anni sogna di attraversare l’Oceano da solo su di ‘un guscio di noce’. La regata in causa é la Boulangere Mini Transat 2023, 4050 miglia in solitario dove 90 barche di piccole dimensioni e giovani skipper da tutto il mondo si sfidano con l’Oceano e con loro stessi. Molti dei velisti piú famosi hanno segnato proprio l’inizio della loro carriera con questa regata.

Transat perchè dalla Francia del nord, la regata passa da La Palma, Canarie, per poi finire a Guadalupe, Caraibi per un totale di 4050 miglia. Mini, perchè le barche su cui questi ragazzi competono sono di 6,5 metri, la dimensione di poco meno di due FIAT 500 (e più o meno la stessa altezza di spazio interno). Insieme a Francesco sono tre gli italiani a prendere parte all’avventura, Luca Rosetti e Alessandro Torresani.

“E’ stato un viaggio introspettivo, tal volta intenso e stressante, come tutte quelle esperienze che ti cambiano un po’ la vita”, racconta Francesco a pochi giorni dall’arrivo, dopo avere recuperato le energie ed iniziato a processare le emozioni. “La mia barca Gintonic, a differenza di molte altre imbarcazioni partecipanti è a punta, e con le condizioni Atlantiche – questa volta con un aliseo particolarmente instabile- è molto difficile da condurre. Nelle onde oceaniche incrociate che abbiamo avuto si piantava spesso in mare, non riuscendo a sviluppare la velocità, invece di scivolare come le barche di nuova generazione. Sapevo che sarebbe stata dura, ma non immaginavo cosí tanto: la barca era imbizzarrita, avevo quasi paura che l’albero cadesse ad ogni strambata. Avevo grandi aspettative, che forse non sono state incontrate, ma sono anche sicuro di avere dato il 100% come regatante e marinaio per arrivare sano, salvo e con la barca integra.” Gli alisei instabili di cui parla Francesco, sono anche un risultato di un clima che sta cambiando, e che questa avventura aiuta a comprendere meglio.

Infatti, le miglia fatte non solo solo per coronare un grande sogno, ma anche per ridare qualcosa indietro al mare che é il campo di gioco di queste avventure.

Attraverso il progetto A Small Boat for Big Ocean Science, Francesco e la sua compagna ed ecologa marina Arianna Liconti stanno testando innovativi strumenti oceanografici per monitorare il mare durante la navigazione. Temperatura, salinità, pressione atmosferica, stato del mare, dati meteorologici, avvistamenti di fauna marina e inquinamento vengono effettuati a bordo durante le regate, aiutando la scienza a conoscere e quindi salvaguardare meglio il mare.

Pressioni atmosferiche instabili, temperatura del mare in aumento, avvistamenti sempre meno frequenti di animali e sempre più di plastica sono alcune delle prime osservazioni sulla base dei dati raccolti, che verranno condivisi con la comunità scientifica internazionale.
Questa Mini Transat infatti, si pone come primo capitolo della creazione di un movimento di velisti che monitorano il mare mentre navigano e conoscono cosa c’è sotto la loro chiglia, e inaugura un progetto più ampio, duraturo e itinerante dove lo sport agonistico incontra la scienza marina.

“In mare posso anche essere solo, ma progetti come questo sono un gioco di squadra”, dice Francesco. A bordo con lui a solcare e monitorare il mare ci sono gli sponsor tecnici Sorgenia, Veneziani, EatFreedom, Ropeye, Sapore Maestrale e Urkell, e gli sponsor di
comunicazione HiNelson e Acqua degli Dei oltre a tutti gli amici che continuano a supportare questa piccola, ma grande avventura.

“Se questa transat mi ha insegnato qualcosa, é che non c’é più tempo da perdere per proteggere il nostro mare, campo di gioco e fonte di vita. E’ arrivato il momento di ragionare ai prossimi passi verso una vela al servizio dell’Oceano”. Arianna e Francesco continueranno
a veleggiare e raccogliere dati per l’Oceano: seguiteli sui canali social @captain_fiu e
@ari_liconti.

francescofarciminitransat@gmail.com