COSA E’
Il Giardino degli Dei, noto come Belvedere dei Cannoni o di Praia di Fuoco, è un giardino di alberi, arbusti e piante aromatiche endemiche del Mediterraneo affacciato sul mare Tirreno, di circa 1000 metri quadri che si trova a Capo Vaticano nel comune di Ricadi nelle immediate vicinanze di Tropea, VV, in Calabria, il paese dove è nato nel 2015 Acqua degli Dei.
L’ideazione e la cura di questo giardino pubblico sono un omaggio, un atto di recupero e restituzione, compiuto da Acqua degli Dei fra maggio e luglio 2024 nei confronti del meraviglioso territorio da cui ha tratto ispirazione per i suoi eau de parfum: la Costa degli Dei.
Il Giardino degli Dei è un progetto originale di Acqua degli Dei, con la collaborazione del Comune di Ricadi e il supporto del MURI Museo del Mare.
IL CONCEPT
Da Il Giardino degli Dei è possibile apprezzare lo splendore del paesaggio, le infinite sfumature del mare e gli odori delle piante che ammantano la Costa degli Dei. Sono proprio queste essenze mediterranee, che qui hanno trovato una incantevole dimora, la fonte ispiratrice aromatica della linea di profumi Acqua degli Dei. Visitare il giardino, aprire gli occhi alla sua bellezza, ascoltare il melodioso silenzio delle onde e del vento che carezza le piante, inspirare a pieni polmoni i profumi inebrianti delle piante aromatiche e del salmastro del mare, è come portarsi addosso le essenze di Acqua degli Dei.
I LAVORI
Il Giardino degli Dei giaceva in uno stato semiabbandonato e di incuria. Il primo step è stato quello di definire un progetto paesaggistico che salvaguardasse e ripristinasse la biodiversità del luogo, attraverso non solo la scelta delle botaniche più appropriate ma anche delle possibilità per l’uomo di goderle e viverle appieno attraverso dei punti di sosta sotto forma di panchine e pietroni e cartelli informativi sulla storia e sulle curiosità delle botaniche.
In parallelo, sono stati ripristinati gli impianti di irrigazione ed elettrico, grazie alla collaborazione col Comune di Ricadi.
Successivamente, col supporto della ditta di giardinaggio di Pietro Schiariti di Santa Domenica di Ricadi, i terreni sono stati concimati, lavorati e le giovani piantine piantumate, studiando caratteristiche delle piante, i loro fabbisogni nutritivi e idrici ed eventuali consociazioni. Sempre con la ditta Schiariti sono stati impiantati gli oltre 20 paletti informativi in legno mentre la ditta di Falegnameria Pino Soriano di Brivadi di Ricadi ha fornito il suo supporto per taglio e apposizione dei cartelli informativi.
LE PIANTE
Sono oltre 20 le piante che compongono Il Giardino degli Dei, fra arbusti, alberi, cespugli, piante a fiore, piante a frutto. Sono piante tipiche di tutta l’area centro meridionale costiero del Mediterraneo, in particolare della Calabria e della Costa degli Dei.
GELSOMINO
Il gelsomino è una pianta sempreverde, arbustiva e rampicante, che da primavera fino a estate inoltrata regala inebrianti fioriture bianche dai suoi fiori a cinque petali.
Ha una azione sedativa, calmante e rilassante, oltre che antinfiammatoria.
Di origini mediorientali, nell’antichità si pensava che il gelsomino proteggesse dagli spiriti cattivi e fosse di buon auspicio per matrimoni lunghi e fecondi.
FICO
Il fico è una pianta ancestrale dagli inebrianti profumi, che regala fiori (quelli che riteniamo frutti sono in realtà dei fiori) dolcissimi e particolarmente apprezzati nella cultura gastronomica del mediterraneo sia freschi che essiccati che in marmellate.
Introdotto dai Fenici, apprezzato e divinato dai Greci, dai Romani e dagli Egiziani, che lo ritenevano portatore di fertilità e benessere, il fico ha trovato in Calabria un habitat perfetto.
CORBEZZOLO
Il corbezzolo è uno splendido arbusto sempreverde, molto ramificato, originario e caratteristico della macchia mediterranea, che ha foglie verde scuro acceso, grappoli di fiori bianchi a forma di campana e carnose bacche rosse sferiche e rugose presenti contemporaneamente sulla pianta.
Proprio per questa caratteristica, che ricorda il tricolore della bandiera, è considerato uno dei simboli d’Italia. I frutti di corbezzolo sono utilizzati per deliziose marmellate, sciroppi e liquori e il miele di corbezzolo è uno dei più pregiati.
PEPE ROSA
Il pepe rosa è un arbusto sempreverde originario dell’America meridionale molto diffuso nel sud Italia e in Calabria. Questa specie presenta fiori bianchi in primavera e fruttifica in autunno in grappoli di piccole bacche rosse, ricche di proprietà diuretiche e toniche, antiossidanti, antinfiammatorie e antimicrobiche.
Viene chiamato pepe rosa ed è una spezia molto comune e diffusa in tante culture gastronomiche, ma in realtà del pepe ha solo la somiglianza, in quanto la pianta che lo produce è un albero della famiglia delle anacardiacee, la stessa degli anacardi e del pistacchio.
ROSMARINO
Il rosmarino è una pianta tenace, resistente, capace di prosperare in terreni poveri e con pochissima acqua e presentarsi con profumi speziati e avvolgenti nelle foglie aghiformi verde bluastro e nei suoi piccoli ma splendidi fiori viola che si protraggono da marzo fino a ottobre.
È il re delle aromatiche: chiunque lo associa a ricordi di infanzia, a estati al mare o a piatti gustosi ingentiliti da un po’ di rosmarino, come gli arrosti. Il nome già lo racconta: di origine latina significa rugiada del mare o rosa del mare. Nell’antica Roma veniva aggiunto anche al vino.
MENTA
La menta è una pianta erbacea perenne e infestante con riposo stagionale di eccezionali proprietà aromatiche sprigionate dalle sue foglie verdi.
La menta deve il suo nome alla sventurata ninfa Minte, che venne trasformata in una pianta insignificante da Proserpina, gelosa perché Minte aveva sedotto suo marito Ade e Giove, impietosito, le donò quell’odore meraviglioso e la fama eterna. Le foglie contengono un olio essenziale chiamato mentolo che ha ampio utilizzo in cosmetica e profumeria.
SALVIA
Il termine salvia, dal latino salvus, “star bene, avere salute” indica subito le proprietà officinali di questa meravigliosa e profumatissima aromatica, apprezzata per la sua bellezza e facilità di coltivazione, per le sue virtù benefiche e curative, per i suoi pregi in cosmetica e, non ultimo, per i suoi ampissimi utilizzi in cucina.
Nell’antica Roma era utilizzata come antibatterico, come conservante, contro l’alitosi. Gli Arabi addirittura ritenevano che mangiare salvia contribuisse ad allungare la vita.
ALLORO
L’ alloro è una pianta sempreverde e aromatica che cresce spontanea in tutta l’area del Mediterraneo e dalle innumerevoli virtù officinali: è un antinfiammatorio, un digestivo, un antisettico, stimola le difese immunitarie, è ricco di vitamina C, solo per citarne alcune, oltre a trovare utilizzi in cucina e in cosmetica. Porta con sé, inoltre, numerose simbologie: la pianta era sacra ad Asclepio, dio della medicina.
I termini laurea, laureato (da laurus, alloro in latino) ricordano ancora oggi l’usanza greca di cingere la fronte dei vincitori olimpici con l’alloro, sacro ad Apollo, dio della poesia, in quanto simbolo di saggezza e gloria.
GINESTRA
Nella sua straordinaria poesia “La Ginestra”, Giacomo Leopardi osserva il fenomeno distruttivo dell’eruzione del vulcano dalla prospettiva di chi reagisce, di chi prova a prosperare negli stenti, di chi riesce a odorare, a cercare la bellezza, come appunto la ginestra ai piedi del Vesuvio, che si accontenta dei suoli aridi e desertici e sparge i suoi profumati fiori gialli malgrado tutto.
Uno invito a vivere la vita pur nelle sue complessità di un fiore tenace, solitario, sublime, odorantissimo, che popola e ingentilisce le coste del Mediterraneo con la sua eroica bellezza.
LAVANDA
La fioritura della lavanda, la principessa delle aromatiche, è uno spettacolo sia per gli occhi – onde viola che danzano mosse dalle brezze primaverili – che per i profumi inebrianti che questo fiore emana. Lavanda è il gerundio di lavare, poiché questo fiore veniva utilizzato nell’antichità per profumare i bagni termali.
La lavanda è ritenuta capace di recare serenità: è nota per le sue proprietà analgesiche, rilassanti e per le energie positive che suscita. I suoi avvolgenti effluvi sono una carezza per l’anima, sia che apprezzati in natura, che in mazzetti essiccati e posti a profumare gli armadi, che in cosmetica, dove la lavanda ha sempre trovato ampio utilizzo.
MIRTO
Ovidio racconta che quando Venere si rivelò agli umani, scelse dei rami di mirto per coprire le sue nudità, poiché il mirto, o mortella, era considerata la pianta dell’amore eterno, della fedeltà e della fecondità.
Il mirto è un robusto e tenace sempreverde che prospera lungo tutta la costa mediterranea, dai profumi intensi sia nei suoi rami, nelle foglie e nelle sue bacche, che nascono da piccoli fiori candidi. Ha virtù balsamiche, antinfiammatorie e astringenti che lo rendono molto molto apprezzato in campo erboristico e farmaceutico.
Noto è il liquore di mirto, nonché il suo utilizzo a insaporire le carni.
LIMONE
Il termine limone deriva dal persiano “limù” e, introdotto dalla Cina e dal Medio Oriente, ha trovato una sua terra d’elezione nel clima mite e temperato del sud Italia. Goethe chiamava l’Italia “la terra dei limoni”. Il limone, un incrocio fra l’arancio amaro e il cedro, fiorisce e fruttifica più volte nell’anno, a ricordo ancestrale e genetico delle sue origini in climi tropicali. Come tutti gli agrumi, i fiori sono uguali fra di loro e vengono chiamati zagare. La parola zagara viene dall’arabo e significa “fiore splendente e profumato di sfavillante bianco”.
Per i suoi pochi zuccheri, la sua ricchezza di vitamine e il basso apporto calorico, è un alimento sano e gustoso.
ARANCIA
L’arancio amaro è un agrume originario della Cina e introdotto in Europa durante il Rinascimento, a opera dei conquistatori portoghesi. Il termine deriva dal persiano “nārang” che significa “frutto preferito dagli elefanti”. Chiamato anche melangolo, trova ampio utilizzo in cucina non come frutto in sé (molto amaro e con buccia molto spessa) ma candito, in marmellate, come amaro e nei liquori in generale.
È anche una essenza molto apprezzata sia in erboristeria, per il suo potere antisettico, digestivo, antimicotico e antibatterico, che in profumeria.
LENTISCO
Gli arbusti di lentisco che si aggrappano ai suoli scoscesi che guardano il mare connotano sia paesaggisticamente che olfattivamente la Calabria. Il lentisco regala una riconoscibilissima carezza di profumi resinosi e bellezza mediterranea ed è capace di prosperare anche in situazioni siccitose e suoli poveri. Ha foglie di color verde intenso e piccoli frutti rossi di forma sferica.
Dai frutti del lentisco si ricavano oli pregiati, mentre apprezzate sono anche le resine del tronco. Entrambi trovano grande utilizzo sia in profumeria che in medicina naturale.
LECCIO
Il leccio, chiamato anche elce, è una quercia sempreverde e latifoglia, capace di vivere per quasi 1000 anni. Il termine forza in latino è stato modellato dalla quercia, proprio per la sua solidità, per la sua potenza, per la sua apparente immortalità. Non a caso Ercole, il forzuto eroe della mitologia greca, aveva la sua clava, l’arma più temibile impugnata con le sue possenti braccia, intagliata nel legno di leccio.
Una curiosità: le ghiande del leccio sono le più dolci di tutte le ghiande – i maiali ne sono ghiotti – e in tempo di carestia e povertà sono state utilizzate anche per finalità alimentari.
TAMERICE
Le tamerici sono un insieme di piante di dimensioni variabili con foglie squamiformi e suggestive e intense fioriture rosacee e violacee. Per la loro aggraziata e gentile bellezza sono sempre state associate all’amore e alla femminilità: nell’antica Grecia erano considerati i fiori di Afrodite, la dea dell’amore. Non solo: grazie alla loro tenacia nel crescere e prosperare, oltre alla loro bellezza, sono anche un simbolo di eternità, di protezione contro il malvagio e l’ignoto.
In erboristeria trovano grande utilizzo per le loro qualità diuretiche e astringenti, antiossidanti e antinfiammatorie, soprattutto per merito dei tannini di cui sono ricche.
GERANIO
Chi non ricorda i gerani nei balconi delle nonne? Assoluti protagonisti delle fioriture estive, il geranio – anche noto come pelargonio – è una pianta moderna, introdotta dagli olandesi in Europa dal Sud Africa nel XVII secolo. Sono piante apprezzate e diffuse in tutta Europa, soprattutto in Europa del Nord: è addirittura la pianta nazionale della Svizzera!
I fiori di geranio sono anche edibili: ricchi di oli essenziali, decorano insalate creative o insaporiscono piatti di terra e mare. Utilizzato in erboristeria per le infezioni respiratorie e come antistress, è anche un repellente antizanzara.
PERO SELVATICO
Il pero selvatico è molto presente nei boschi della Calabria. È il genitore da cui hanno avuto origine tutte le specie di pero. Il legno di questa pianta, che adora la luce ma per il resto non richiede di altre particolari attenzioni, è particolarmente duro e compatto ed ha trovato utilizzo nella costruzione di strumenti musicali. In Oriente, per la sua forza, la sua bellezza, la sua longevità è considerato un simbolo di giustizia e saggezza, mentre in altre culture, a causa del ciclo di vita molto breve dei suoi fiori bianchi, rappresenta il lutto e la caducità della vita.
Le pere selvatiche sono buone in marmellata e sono ricche di fibre e antiossidanti.
PINO
Nei più spettacolari paesaggi del Mediterraneo, fra cui la Calabria, spesso aggrappato con tenacia sui suoli poveri di scogliere e falesie a strapiombo sul mare, svetta il profumato ed elegante pino. Questa attitudine, oltre che particolarmente spettacolare da ammirare, ha numerosi funzioni utili alla natura: trattiene il suolo da frane e lo consolida, fa da frangivento, impedisce l’avanzare delle sabbie.
Dai grandi profumi speziati e balsamici, il pino favorisce la salute delle vie respiratorie e facilita la respirazione, per questo spesso nei monasteri se ne facevano delle balsamiche caramelle.
OLIVO
L’ olivo, creato dalla dea Minerva, è il re del Mediterraneo: albero meraviglioso, con foglie argentate e drupe – quelle che chiamiamo comunemente olive – che da verdi si fanno nere cangianti a piena maturazione e da cui si ricava l’olio. Oggi per noi è naturale considerare l’olio un alimento, straordinario fulcro della dieta mediterranea, ma inizialmente, nel passato remoto, veniva utilizzato solo come combustibile per lampade.
Per i Greci e i Romani era un simbolo di prosperità, benessere e identità culturale. Non si contano le proprietà nutraceutiche dell’olio e i suoi utilizzi in alimentazione ma anche in cosmesi.